Confindustria Como, Lecco e Sondrio sulla strada della fusione: “Un ente unico del valore di 35 miliardi di euro nascerà nel 2027”

15 ott 2025

A sinistra, Gianluca Brenna presidente di Confindustria Como. A destra, il suo omologo Marco Campanari di Confindustria Lecco e Sondrio
Erba (Como), 15 ottobre 2025 – Confindustria Como, Lecco e Sondrio sono a lavoro per arrivare dalla primavera del 2027 ed essere un unico soggetto. "I nostri consigli generali – spiega il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Marco Campanari – poche settimane fa hanno votato all'unanimità la luce verde per far partire questo progetto, andremo a esplorare nel corso dei prossimi mesi la fattibilità di tutto questo”.
Il voto dell’assembleaSe le cose andranno come devono andare, "entro la fine del 2026 le assemblee straordinarie delle due associazioni – aggiunge Campanari – approveranno il testo di un progetto di aggregazione e nella primavera del 2027 nascerà un nuovo soggetto, una nuova territoriale di Confindustria unica" che "è una cosa molto importante".

"Abbiamo l'opportunità di creare un nuovo soggetto del sistema confindustriale un nuovo soggetto importante per dimensione che andrebbe a posizionarsi tra le prime dieci associazioni del sistema un soggetto che sarebbe molto ben patrimonializzato", rileva il presidente di Confindustria di Lecco-Sondrio nell'evidenziare che si tratta di "tre province che generano più o meno 35 miliardi di valore aggiunto, quindi una parte importante della Lombardia e del Paese". E inoltre "entrambe" le territoriali "hanno circa 700 aziende associate".
Lo sguardo su Europa e BricsLo sguardo dei tre enti camerali delle tre province è rivolto all’Europa: “"Abbiamo bisogno di Europa, perché solo l'Europa può contrastare la forza di Cina, Usa e Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa ed Egitto). Noi rappresentiamo il mondo manifatturiero e industriale e l'elemento che dobbiamo portare all'attenzione della politica è l'urgenza", ha sottolineato il presidente di Confindustria Como, Gianluca Brenna. "Il problema dell'Europa è una difficoltà a prendere decisioni, perché il potere di veto ingessa, è chiaro che l'Europa è stata percepita non come alleata dal mondo manifatturiero".
Il Giorno